2019 – Mozambico
Ciclone Idai devasta le aree di Mozambico, Malawi e Zimbabwe causando violente inondazioni che spazzano via 240.000 abitazioni, oltre un milione e mezzo di persone colpite. Centinai i casi di colera registrati, l’epidemia e la penuria di acqua potabile mettono a repentaglio la vita di milioni di persone.
2018 – Indonesia
Terremoto 7,4 di magnitudo seguito da Tsunami di circa 6 metri di altezza devastano l’isola di Sulawesi, radendo al suolo oltre 70 000 abitazioni.
2015 – Nepal
Violente scosse telluriche devastano il Nepal. Il sisma miete oltre 600 000 famiglie portando via abitazioni, scuole e infrastrutture e tutti gli elementi primari per la sussistenza.
2013 – Filippine
Il tifone Haiyan porta via interi villaggi radendo letteralmente al suolo abitazioni, linee elettriche, sistemi di comunicazione provocando la morte di diverse migliaia di persone. La seria mancanza di acqua potabile comporta gravi difficoltà e innumerevoli casi di diffusione di malattie trasmesse dall’acqua contaminata.
2011 – Corno d’Africa.
Non si è mai registrato un tale livello di siccità negli ultimi 60 anni in Kenia, Somalia, Etiopia e Gibuti. Oltre 12 milioni di persone rischiano di morire per denutrizione, per la scarsissima reperibilità di acqua potabile e l’altissimo rischio di contrarre malattie.
Ma la drammatica classifica dei Paesi a rischio per le catastrofi naturali non finisce qui.
La società di consulenza sui rischi globali ha elaborato negli ultimi anni un elenco di 229 Paesi sulla base del rischio e della vulnerabilità alle calamità naturali legate ai cambiamenti climatici e a quanto accaduto negli ultimi 3 decenni. Bangladesh, Indonesia, Iran, India e Cina sono in vetta alla classifica del rischio estremo per tsunami e terremoti. Preoccupante lo stato di Francia e Italia a repentaglio per le recenti e fortissime ondate di calore, mentre uragani e tempeste sono i possibili principali responsabili di devastazione per gli Stati Uniti.
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